Vita, arte, mostre e libri

Le opere di Paolo Facchinetti sono dei ritratti giganti di persone che vivono a stretto contatto con lui e che immortala su carta in disegni minimali, dalle venature dark, dove l’immagine sfuma verso il basso in una quasi apparizione spettrale.
Oppure ne ricompone dei primi piani in un certo senso impressionistici, che si riconoscono con una precisione totale a distanza e che diventano, avvicinandosi sempre più, un marasma di timbri.
L’opera è difatti niente altro che un vortice di timbrature l’una sull’altra e l’una affianco all’altra, confuse, a un certo punto irriconoscibili, poi più rade lì dove ci sembrava ci fosse un tocco di luce.

L’uso dei timbri per creare l’immagine dà una sensazione di imprecisione, di un insieme di segni tutti distinti, a se stanti, che ricompongono un’immagine quasi per sbaglio; ma allo stesso tempo, essendo il timbro un oggetto di ufficializzazione, diventa un modo per consacrare l’elemento rappresentato – in questo caso la persona – all’interno della propria arte e della propria vita.

Manarola (SP), 23 Luglio 2008